Silvio Mottarella

Presidente e Direttore Didattico

Sono nato in Valtellina nel '57. Ho tre figli. La famiglia si è trasferita in Brianza quando avevo tre anni, ora abito sul lago di Garda.

Per molti anni ho trascorso le estati dai nonni. Il lavoro in campagna mi ha insegnato ad abitare il corpo. L'ho realizzato più tardi, ma credo di aver compreso allora di essere un corpo, invece che di possederne uno. I miei genitori e i miei nonni sono stati i miei primi maestri. I maschi mi hanno insegnato il saper fare. Le donne l'amorevolezza, l'arrendevolezza e l'accettazione. L'esempio era la loro via. Mi è stato utile. Gliene sono molto grato.

Nella seconda metà degli anni ottanta mi sono avvicinato allo shiatsu, per stupore, fino ad iscrivermi ad un corso professionale dove ho avuto l’onore di studiare con Mario Vatrini poi , terminato il corso, ho deciso di farne una professione.
Negli anni successivi ho studiato medicina tradizionale cinese con il Dott. Maurizio Corradin per comprendere meglio il funzionamento dell'uomo e diventare ancora più esperto.

Con il tempo ho capito che è lo Shiatsu era anche altro.
Lo Zen, che pratico dalla fine degli anni '80 nel monastero di Scaramuccia (diretto da Engaku Taino), mi ha permesso di capire l'importanza e il valore di partire da me stesso, a riconoscere ed accogliere ogni mio aspetto con la certezza che dentro di me avrei trovato ogni risposta. L'anatomia esperienziale che ho praticato con Jader Tolja, mi ha svelato che c'è un'intelligenza intrinseca nel corpo: un principio di salute sempre all'opera. Ho compreso il valore di "andare verso", invece di "andare contro". Ho smesso quindi di "aggiustare". Con la formazione in cranio sacrale biodinamica ho imparato a dare fiducia al processo invece che all'obbiettivo, alle risorse del sistema invece che ai limiti.

In Hakusha copro il ruolo di presidente e di direttore didattico. Sono docente nella formazione shiatsu e cranio sacrale. Credo nel valore dell'esperienza che si compone di studio e di pratica. Insegno la tecnica, che mi è stata utile ma che considero un mezzo e continuamente cerco il modo per andare oltre. Insegno quello che ho imparato e fatto mio, quello che faccio quotidianamente. Dalla continua esperienza nel campo dell'insegnamento e della conduzione di gruppi ho imparato ad aver fiducia nelle capacità di ognuno, a rispettare e valorizzare le differenze. Non mi interessa diventare migliore ne che qualcuno lo diventi, mi interessa l'autenticità e il diventare sempre più intero.